Cantiere fermo in attesa delle determinazioni dell'autorità giudiziaria. Non si muove foglia nell'area dove sono in corso di realizzazione le opere complementari alla costruzione del nuovo ospedale, dopo il sequestro di parte della zona-cantiere (10mila metri quadrati) operato dai finanzieri del Gruppo di Vibo. Provvedimento scattato per abbandono incontrollato di inerti (rifiuti speciali) e danneggiamento al patrimonio storico-archeologico nazionale essendo la zona sottoposta a vincolo. E così, mentre il vecchio Jazzolino sembra pronto a esalare l'ultimo respiro, a smorzare le speranze dei vibonesi salta fuori, dalle pieghe della questione nuovo ospedale che sembra non trovare pace. Sulla questione, però, ha voluto chiarire alcuni aspetti il delegato regionale per la Sanità, Franco Pacenza, il quale si è detto sicuro che in tempi brevi, anche questa verifica troverà presto uno sblocco. «Il tratto di lavori interessato dall'ispezione della Gdf - ha spiegato Pacenza - è quello relativo ad una delle opere complementari del nuovo ospedale, ovvero una strada di deviazione, e di sicuro non intacca i lavori dell'opera primaria, che continueranno a procedere. Il sequestro preventivo, nasce da una iniziativa parlamentare che ne ha chiesto verifica, e spero che in tempi brevi si possa chiarire se esiste o meno un parere ed una convenzione con la Soprintendenza». Leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Catanzaro in edicola oggi.