Sedici avvisi di conclusione indagini, con contestuale informazione di garanzia, sono stati notificati a sedici indagati nel luglio dello scorso anno coinvolti nell'operazione antidroga "Giardini segreti", dal nome di una società con sede legale a Genova all'epoca posta sotto sequestro, proprietaria di un sito online specializzato nella vendita di semi di cannabis (oscurato dalla polizia postale) e di una serie di negozi sparsi per tutto il territorio nazionale. Destinatari del provvedimento - che porta le firme del sostituto procuratore distrettuale Annamaria Frustaci e del procuratore capo Nicola Gratteri - sono: Emanuele Mancuso, 31 anni, figlio del boss Pantaleone Mancuso (alias l'Ingegnere) il quale da quasi un anno collabora con la Dda (difeso dall'avv. Antonia Nicolini); Giovanni Battaglia, 33 anni di Nicotera (avv. Francesco Capria); Cesare Costa, 38 anni di Nicotera (avv. Francesco sabatino); Francesco Costa, 35 anni di Nicotera (avv. Capria); Giuseppe De Certo, 26 anni di Nicotera (avv. Capria); Giuseppe Franzè, 32 anni di Stefanaconi (avv. Giancarlo Pittelli e avv. Vincenzo Galeota); Giuseppe Navarra, 28 anni di Rombiolo (avv. Vianello Accorretti e avv. Giuseppe Renda); Francesco Nobili, 33 anni di Viterbo (avv. Giuliano Migliorati); Francesco Giuseppe Olivierui, 33 anni di Nicotera (avv. Capria); Valentin Cirpian Stratulat, 21 anni, romeno residente a Nicotera (avv. Francesco Schimio); Pantaleone Perfidio, 32 anni di Nicotera (avv. Capria); Clemente Selvaggio, 24 anni di Vibo (avv. Sabatino); Giuseppe Olivieri, 37 anni di Nicotera (avv. Schimio); Antonio Barbano (detto Carlo), 55 anni di Genova (avv. Aldo Casalinuovo e avv. Stefano Samburgaro); Fulvio Esposito, 52 anni di Genova (avv. Casalinuovo e avv. Samburgaro) e Silvio Biasol, 80 anni di Tieste (difeso d'ufficio dall'avv. Beatrice Biamonte). Nello specifico a Mancuso (indicato come capo-promotore), De Certo, Perfidio e Selvaggio (organizzatori), Battaglia, Stratulat e Giuseppe Olivieri(incaricati nella potatura e pulitura delle piante di marijuana), i due Costa, Francesco Giuseppe Olivieri, Navarra, Franzè e Nobili (partecipi), viene contestato di aver fatto parte, insieme ad altre persone in corso di identificazione, di un'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti operante nel Vibonese dedita alla coltivazione, trasporto, detenzione ai fini di spaccio, cessione e vendita di ingenti quantitativi di marijuana. A Barbano (socio accomandante della Giardini e Segreti spa, ma di fatto titolare esclusivo ed efettivo gestore dell'esercizio commerciale), Esposito e Biasol viene, invece contestato di avere, in concorso tra loro, pubblicamente istigato alla commissione di uno o più delitti di coltivazione di sostanze stupefacenti del tipo marijuana. Con l'aggravante di aver commesso il fatto attraverso strumenti telematici e informatici.