L'ennesimo polverone rischia di travolgere gli uffici del Comune di Vibo Valentia. Questa volta nel mirino finisce il servizio socio-assistenziale di assistenza ai disabili nel relativo distretto socio-assistenziale del quale il capoluogo è ente capofila.
Nei giorni scorsi molte famiglie con disabili under 65 sono state contattate dall'Ente per l'attivazione del servizio di assistenza domiciliare integrata a seguito di un apposito bando di gara aggiudicato tempo addietro. E ad insorgere è stata l'associazione “Io Autentico”, una delle più attive nel settore. Non hanno avuto alcun dubbio i componenti del consiglio direttivo, Enrico Mignolo, Francesca Iorfida, Maria Chiara Grillo, Chiara Epifanio e Maria Liberata Vaianella. A loro giudizio, «è assolutamente illegittima l'amministrazione del servizio di assistenza socio assistenziale, gestita con i fondi (regionali) per la non autosufficienza che, tra le altre cose, allo stato, riguardano ancora solo le annualità 2013 (residui) e 2014».
Parole perentorie quelle dei componenti dell'associazione, convinta che «l'illegittimità si fonda sull'inesistenza, a monte, dei piani di assistenza personalizzati». Piani che «non sono mai stati redatti per ogni persona», violando l'apposita legislazione che impone ai Comuni «l'obbligo di predisporre un progetto individuale basato sulle necessità del disabile e della famiglia». Numerose le osservazioni al Comune, «inadempiente nella predisposizione di un progetto individuale e del relativo piano di assistenza personalizzato per ciascun disabile che vi risieda».
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