Pizzo a tappeto a Crotone e i panini della fiera imposti dal clan, chiesti 170 anni di carcere per 17 persone - Nomi
Pene comprese tra i due e i 16 anni di reclusione per un totale di 170 anni: sono quelle chieste dal pubblico ministero Domenico Guarascio, sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 17 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e droga e tentato omicidio. Tutte coinvolte nell’operazione, denominata Hermes, con la quale a giugno dello scorso anno la squadra mobile di Crotone ha sgominato la cosca che farebbe capo al 67enne Gaetano Barilari. Da quella indagine è emerso che gran parte delle attività commerciali di Crotone erano minacciate dalla cosca: dai bar alle pasticcerie, dai ristoranti alle tabaccherie, dagli alberghi ai negozi per bambini, tutti dovevano pagare il pizzo. Anche dieci euro al giorno, anche una fornitura di sigarette. E’ emerso, inoltre, che durante la festa della Madonna di Capocolonna la cosca esercitava il suo potere maggiore imponendo ai gestori degli stand dei panini di rifornirsi, a prezzi maggiori, di prodotti alimentari venduti da ditte amiche. Davanti al giudice distrettuale dell’udienza preliminare Paola Ciriaco che sta celebrando il processo con rito abbreviato, dunque, il pm Guarascio ha chiesto 17 condanne; la pena più pesante (16 anni e 8 mesi di reclusione) è stata sollecitata per Antonio Foschini che risponde del tentato omicidio di Rocco Devona, avvenuto nel novembre 2013, insieme ad Antonio Maiolo per il quale il pm ha chiesto 12 anni e 8 mesi. Della stessa accusa risponde anche Gaetano Barilari la cui posizione tuttavia è stata stralciata. Ecco tutte le richieste del pm: per Angela Barilari (38 anni) chiesti 8 anni di reclusione; 14 anni per Annibale Barilari (46); 13 anni e 8 mesi per Salvatore Murano (44); 10 anni per Andrea Villirillo (21); 16 anni e 8 mesi per Antonio Foschini (35); 13 anni per Vittorio Foschini (30) 13 anni e 8 mesi per Andrea Rizza (25); 8 anni per Remus Alin Bragaru (31); 6 anni e 8 mesi per Eugenio Carcea (54); 8 anni per Gheorghe Geanca (31); 7 anni e 2 mesi per Antonio Falvo (43); 2 anni e 2 mesi per Domenico Foschini (37); 7 anni per Davide Lazzari (35); 13 anni e 8 mesi per Francesco Liguori (45); 12 anni e 8 mesi per Antonio Maiolo (48); 2 anni per Romolo Villirillo (40) e 13 anni e 8 mesi per Massimo Zurlo (42). Gli imputati sono assistiti da un collegio difensivo composto tra gli altri dagli avvocati: Aldo Truncè, Fabrizio Salviati, Mario Prato, Mario Lucente; Giuseppe De Masi, Luigi Villirilli, Pino Malena e Andrea Salice.