Nel 2017 sono stati commessi 0,6 omicidi per 100mila abitanti in media nazionale. Il Mezzogiorno è l’area più penalizzata del Paese mentre i valori più bassi sono particolarmente concentrati nelle province del Nord. Lo dice l’Istat nell’aggiornamento annuale del sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile (Bes) dei territori, riferiti alle province e alle città metropolitane italiane, coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale. Il primato negativo è conteso tra Vibo Valentia, con 4,3 omicidi per 100mila abitanti, Foggia (3,2) e Nuoro (2,8). Campobasso, Isernia, Benevento e Lecce sono le province meridionali meno colpite. Nel Centro-nord valori elevati si riscontrano a Como (1,5), Pordenone (1,3), Ferrara (1,2) e Grosseto (1,3). Tra le città metropolitane, il quadro è piuttosto articolato. Il primato positivo va a Firenze, le situazioni più critiche sono invece a Napoli, Bari e Reggio Calabria, con tassi intorno all’1 per 100mila. Tutte le altre città metropolitane si posizionano su livelli intermedi, compresi tra lo 0,4 per 100mila (Torino, Bologna, Roma) e lo 0,8 (Cagliari).