L'anziano paziente che chiama l'ambulanza per farsi applicare due punti di sutura al dito o la madre che con la figlia anoressica parte dall'ospedale di Polistena per raggiungere il pronto soccorso dell'ospedale di Catanzaro sono segnali.
Spie di un sistema sanitario dalle maglie talmente tanto larghe da non riuscire ad intercettare e contenere la domanda di cura proveniente dal proprio territorio. E così mentre gli avamposti assistenziali annaspano in una condizione di continua emergenza, chi dovrebbe garantire il primo livello di cure latita delegando ad altri le proprie funzioni.
Basti pensare che degli oltre 27mila accessi registrati al pronto soccorso da gennaio a giugno di quest'anno, a ben il 66,7% è stato applicato un codice verde, bianco o celeste.
L'articolo completo nell'edizione odierna di Catanzaro della Gazzetta del Sud.
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