Otto condanne e un'unica assoluzione: questa la sentenza del gup del Tribunale di Catanzaro Claudio Paris al termine del processo con rito abbreviato per 9 dei 12 indagati per l'assalto al caveau della Sicurtransport avvenuto nell'area industriale di Catanzaro il 4 dicembre 2016. La pena più pesante a 14 anni di galera è stata inflitta a Giovanni Passalacqua e Dante Mannolo a cui è stata riconosciuta anche l'aggravante dell'articolo 7, ossia di aver favorito la criminalità organizzata locale. Dodici anni la condanna per il cerignolese Alessandro Morra, mentre per Carmine Fratepietro, Matteo Ladogana, Pasquale Pazienza e Leonardo Passalacqua la condanna è stata di 10 anni e 8 mesi. Due anni, con sospensione condizionale della pena, sono stati infine inflitti ad Annamaria Cerminara, collaboratrice di giustizia. Unico assolto, con la formula per non aver commesso il fatto, è stato Mario Mancino (difeso dagli avvocati Barbaro e Lucente). Il gup ha inoltre riconosciuto una provvisionale da 9 milioni e 800mila euro. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Stefano Nimpo, Luigi Falcone, Aldo Casalinuovo, Nunzio Raimondi, Francesco Mancuso, e Domenico Pietragalla. Gli altri imputati Cesare Ammirato, Massimiliano Tassone e Nilo Urso sono sotto processo con rito ordinario. Regge quindi il castello accusatorio della Squadra mobile e della Dda che hanno ricostruito l’azione paramilitare portata a termine in pochi minuti dal commando di 15 persone armate di kalashnikov che riuscirono in pochi minuti a portare via dal caveau dell'istituto oltre 8 milioni di euro.