Avrebbero minacciato e aggredito il titolare di un'azienda pubblicitaria, avrebbero danneggiato alcuni cartelloni pubblicitari e messo in atto tentativi di estorsione. E così due lametini, Franco Antonio Di Spena di 46 anni e Antonio Pitagora di 53 sono stati raggiunti da due misure cautelari personali, firmate dal gip Emma Sonni, su richiesta del procuratore capo di Lamezia Salvatore Curcio e del sostituto Marta Agostini. Entrambi, sulla base delle indagini effettuate dalla polizia sotto il coordinamento della Procura, sono accusati di tentata estorsione, minacce, lesioni e danneggiamento ai danni di Diego Giordano, titolare dell'azienda pubblicitaria "Pubblisud Giordano" situata in città. Ed è stato proprio Giordano a rivolgersi lo scorso 19 luglio alle forze dell'ordine, denunciando di aver subito un tentativo di estorsione, finalizzata all’acquisizione di alcuni cartelli pubblicitari installati sul territorio lametino, messa in atto dallo zio materno Antonio Pitagora, con la collaborazione di Franco Antonio Di Spena (detto Tony), quest’ultimo noto pluri pregiudicato. In particolare, stando alle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, Di Spena minacciava più volte Giordano, dicendogli di non avvicinarsi più ai cartelli altrimenti gli avrebbe sparato e lo avrebbe lasciato morire per terra. Nella stessa occasione lo avrebbe afferrato per il collo sbattendolo con la schiena sul portellone posteriore della sua auto urlandogli “ti ammazzo” e provocandogli lesioni e un trauma contusivo. Gli indagati, in altre circostanze, avrebbero danneggiato alcuni cartelloni pubblicitari di proprietà dell’azienda di Giordano situati in via del Progresso a Lamezia Terme. Immediatamente sono state avviate da parte dei poliziotti del Commissariato di Lamezia una serie di attività investigative che sono sfociate nell'emissione delle odierne misure cautelari.