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Auto bruciata a una cronista, sindacato dei giornalisti della Calabria parte civile al processo

Il gup del Tribunale di Catanzaro ha ammesso la costituzione di parte civile del sindacato giornalisti della Calabria nel processo contro i presunti mandanti ed esecutori dell’incendio dell’auto della giornalista Sabrina Amoroso. Il gesto fece seguito ad un articolo pubblicato il 20 febbraio 2014 sulla Gazzetta del Sud.

«L'azione del Sindacato giornalisti della Calabria - ha spiegato l’avvocato Rosario Errante, dell’ufficio legale del sindacato illustrando in aula le ragioni della richiesta - deve andare oltre il sostegno strettamente giuslavoristico legato alla tutela dei diritti professionali sul posto di lavoro».

L’impegno del sindacato, è scritto in una nota, è infatti quello di difendere la libertà di stampa e il diritto di cronaca
che consegue al dovere di informazione nei confronti della pubblica opinione. «Si tratta di diritti inviolabili - ha
sottolineato Errante - per cui la condotta criminale operata da chi non ha gradito l’articolo della giornalista, caratterizzata da caratteri astiosi e spregiativi nei confronti di chi non aveva fatto altro che il proprio dovere, non poteva rimanere indifferente al sindacato dei giornalisti».

Il giudice ha quindi aderito alla tesi del legale ammettendo la costituzione di parte civile richiesta dal segretario generale aggiunto della Fnsi Carlo Parisi, nella sua veste di segretario del Sindacato giornalisti della Calabria, dichiarando che lo stesso «è legittimato all’azione perché tra i suoi scopi vi è quello di tutelare e sostenere gli interessi dei propri iscritti».

Il gup ha poi rinviato a giudizio i 4 imputati disponendo l'inizio del processo per il 24 febbraio 2020.

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