L'auspicato processo che avrebbe dovuto “ripulire” le periferie a suon di sgomberi e investimenti rischia di arenarsi. Si dilatano a dismisura infatti i tempi che inizialmente erano stati previsti nel piano di sfratti con “epicentro” in viale Isonzo ma anche in tutti quei quartieri popolari a sud di Catanzaro, divenuti simbolo di criminalità e abusivismo.
Adesso l'attenzione dovrebbe spostarsi sulla fase di evacuazione e sistemazione dei nuclei sgomberati. Ed è proprio qui che il progetto rischia di saltare. Negli uffici dell'Aterp le procedure propedeutiche all'avvio del piano di sgomberi sono state portate a termine. Quel che manca all'appello è un vero e proprio piano operativo di sistemazione dei nuclei familiari una volta evacuati dagli alloggi popolari.
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