Il gip del Tribunale di Monza ha convalidato il fermo di Antonio Felice, il 32enne di Piscopio arrestato a Seveso in Lombardia e accusato di essere l'autore della sparatoria che ha provocato la morte di Salvatore Battaglia e il ferimento di Giovanni Zuliani nella notte tra il 27 e il 28 settembre nel centro abitato della popolosa frazione di Vibo Valentia. Nei suoi confronti il giudice ha applicato la custodia cautelare in carcere. Felice quindi resta detenuto a Monza e regge l'impianto accusatorio costruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro guidata dal Procuratore capo Nicola Gratteri. Il gip di Monza ha, tra l'altro, riconosciuto l'aggravante del metodo mafioso. Felice aveva fatto perdere le sue tracce dopo l'agguato avvenuto nei pressi della villetta comunale di Piscopio ma la sua latitanza è durata poche settimane. Giusto il tempo di ricostruire la dinamica della sparatoria avvenuta al culmine di alcune tensioni maturate nell'ambiente criminale di Piscopio e sfociata in una lite avvenuta poche ore prima. Gli investigatori dell'Arma si sono subito messi sulle tracce del 32enne che, nel frattempo, si era rifugiato in Brianza a casa di alcuni amici. È qui che mercoledì scorso Felice è stato fermato al termine del blitz coordinato dai carabinieri della Compagnia di Vibo collaborati dai colleghi di Seregno.