Nell'ordinanza di custodia cautelare del gip distrettuale per l'omicidio di Salvatore Battaglia e il tentato omicidio di Giovanni Zuliani a Piscopio emergono anche le dichiarazioni rese lo scorso ottobre dal nuovo collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena, 43 anni di Vibo Valentia.
Appartenente alla "famiglia" Arena-Pugliese - cui componenti fin dal 1800 - ha dichiarato il collaboratore - sono uomini d'onore" - il pentito che a 16 anni non fu fatto picciotto perché "troppo scalmanato", doveva essere affiliato alla 'ndrangheta all'età di 22 anni ma anche allora il tutto saltò in quanto "non condividevo il fatto che i Lo Bianco-Barba erano sotto i Mancuso".
Arena che nel frattempo "cresceva" con Andrea Mantella (l'ex boss emergente da tempo pentito) dopo aver fatto perdere le proprie o scorso maggio e ricomparire dopo un mese, ha deciso di saltare il fosso "perché temo che a breve a Vibo Valentia scoppierà una guerra di 'ndrangheta... Io voglio stare lontano da questa storia e pensare al bene di mio figlio".
Nel corso delle dichiarazioni rese agli inquirenti lo scorso 18 ottobre Bartolomeo Arena parla dei fatti accaduti nella notte dello scorso 29 settembre a Piscopio e soprattutto delle tensioni che sarebbero esistite tra i Battaglia e i Felice, già all'epoca della faida tra i Patania di Stefanaconi ed i Piscopisani (2011-2012) e accentuatesi nel tempo a causa di interessi economici e per il controllo del territorio.
Un crescendo di attriti esplosi nella frazione di Vibo al termine della prima giornata di festeggiamenti in onore di San Michele, preceduti da litigi, una bomba ai danni del circolo ricreativo dei Felice e minacce.
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