Lascia gli arresti domiciliari l’ex assessore regionale Luigi Incarnato coinvolto nel maxi blitz “Scott - Rinascita”. Lo ha deciso il tribunale del Riesame che ha accolto l’istanza dell’avvocato difensore Franz Caruso. L’udienza si era tenuta lo scorso 30 gennaio, la decisione è stata resa nota questa mattina. Secondo l’originaria accusa, Incarnato, candidato del Partito democratico alle elezioni politiche italiane del 4 marzo scorso, nel collegio uninominale della Camera dei Deputati per l’area di Castrovillari, al fine di ottenere, a proprio vantaggio, il voto elettorale, avrebbe offerto a Pietro Giamborino e Pino Cuomo (che accettavano l’accordo) la propria disponibilità a favorire i loro interessi economico-imprenditoriali, in quanto interessati alla realizzazione, nel Comune di Paola, di un centro di accoglienza straordinario per migranti richiedenti asilo, presentandoli al sindaco di Paola, Roberto Perrotta, e propiziando un incontro. «In questi 15 giorni non ho mai smesso di rispettare ed avere fiducia nella magistratura. Si è uomini delle istituzioni sempre, anche quando sei direttamente toccato e coinvolto. La mia esperienza politica è stata sempre improntata al servizio della collettività nel rispetto delle istituzioni», afferma Incarnato. «Mai come in questo momento - aggiunge - sono fortemente convinto che bisogna evitare la delegittimazione tra i poteri. La politica e la magistratura hanno ruoli distinti e autonomi, nella loro azione devono essere guidati da un forte spirito di collaborazione volto a sconfiggere la malavita e affermare la legalità. Un grazie alle mia famiglia che ha sofferto con me questo brutto momento».