Il Tar Calabria ha fissato per il 15 gennaio prossimo l’udienza per decidere in merito all’istanza di sospensione della ordinanza che autorizza la società Sovreco Spa a proseguire in via d’urgenza e senza soluzione di continuità nello smaltimento di rifiuti dell’attuale discarica di Columbra alla periferia di Crotone, nelle more dell’ottenimento dell’autorizzazione.
Ne danno notizia le parlamentari del movimento 5 Stelle Elisabetta Barbuto e Margherita Corrado le quali avevano dato mandato negli scorsi mesi all’avvocato Luigi Morrone di Crotone perché si costituisse a loro nome, nel contenzioso promosso dall’Associazione Pro Papanice e pendente dinnanzi al Giudice amministrativo di Catanzaro, sostenendo le ragioni dei cittadini delle comunità interessate e chiedendo, unitamente agli stessi, l’annullamento del provvedimento della regione ritenuto illegittimo, dannoso e lesivo della salute pubblica e dell’ambiente assediate da una emergenza divenuta ormai strutturale e non sicuramente imprevista ed imprevedibile.
Le due parlamentari sottolineano "come l’ennesima ordinanza “contingibile ed urgente” , oggi impugnata certifichi esclusivamente l’incapacità della regione Calabria a gestire con mezzi ordinari il ciclo dei rifiuti e che proprio tale incapacità debba essere considerata, pertanto, il solo ed esclusivo presupposto che ha determinato l’adozione in 5 anni di ben 12 ordinanze dello stesso tipo ritenute, con tutta evidenza, uno strumento comodo e sbrigativo per evitare di assumersi le proprie responsabilità". "Uno strumento, insomma - proseguono la deputata Barbuto e la senatrice Corrado - , che ufficialmente dovrebbe tamponare una situazione di emergenza in tema di salute e ambiente ma che, nei fatti, ha tamponato fino all’ultimo la totale insipienza ed inadeguatezza degli amministratori regionali".
"Ciò che ferisce particolarmente - proseguono le due parlamentari - è l’assoluta noncuranza dimostrata dal Presidente della Regione per le legittime rimostranze delle comunità interessate come Papanice e Cutro, considerate solo un fastidioso ostacolo sulla trionfale via dell’ennesima ordinanza adottata, peraltro, senza audire gli organi dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone circa l’impatto dell’ampliamento sulla salute della popolazione locale di cui evidentemente non ritiene sia necessario occuparsi".
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