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Pizzo, quintali di fiori mandati al macero: perdita da 1,5 milioni per un'azienda

Andrea Santacroce

Un crollo verticale e danni incalcolabili per un'intera filiera che proprio in queste settimane avrebbe registrato il picco di guadagno. La primavera italiana e calabrese è iniziata senza il profumo ed il colore dei fiori. Un settore profondamente messo in crisi dall'emergenza coronavirus.

A Pizzo c'è una società cooperativa agricola, la “Florencia”, tra le più grandi ed importanti a livello regionale. Andrea Santacroce (membro della famiglia proprietaria del noto marchio di vivai “Santacroce”) ne è il legale rappresentante. Un giovane di 27 anni che ogni mattina si alza all'alba per iniziare la giornata in azienda ed osservare i fiori in produzione. Venti ettari riscaldati in cui vengono prodotti fiori e piante di vario tipo rischiano di andare al macero. O meglio, è un pericolo ormai più concreto, praticamente inevitabile. «Purtroppo anche la nostra azienda - sottolinea - è stata colpita da questa emergenza. È un settore completamente distrutto che subirà le conseguenze del coronavirus per settimane, forse anche mesi». Una perdita che lo stesso Santacroce quantifica intorno al milione e mezzo di euro: «Lo Stato deve intervenire".

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