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Prima nascita al Centro di procreazione assistita del "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro

Una grande gioia ma anche un bel successo. Un parto è sempre una bella notizia ma quello avvenuto all'ospedale “Pugliese” segna il primo traguardo del Centro di procreazione medicalmente assistita, l'unica struttura pubblica presente in Calabria.

Un maschietto di 3.8 kg, frutto di una gravidanza del tutto regolare, è stato dunque il punto d'approdo del percorso di fecondazione assistita della coppia che ha scelto di affidarsi al Centro (che fa capo alla Ginecologia universitaria) di cui è responsabile la professoressa Roberta Venturella.

Proprio sotto il suo coordinamento la struttura ha avviato a luglio dello scorso anno il primo ciclo di fecondazione assistita: «È stato il primo embrione a essere trasferito - racconta Venturella - e i genitori sono una delle primissime coppie che ha iniziato il percorso da noi. Ma ogni mese portiamo avanti un ciclo con una ventina di coppie che si sottopongono al trattamento».

Finora sono state visitate più di seicento coppie, a dimostrazione che in poco tempo il Centro è diventato un affidabile punto di riferimento per l'intera regione, bloccando quindi l'emigrazione sanitaria nel settore, «e alcune di queste sono già in lista d'attesa per sottoporsi a trattamento - evidenzia la professoressa Venturella - mentre di altre stiamo già seguendo l'andamento delle relative gravidanze». In questa delicata fase emergenziale che sta condizionando la vita in tutto il mondo, sono comunque sospesi i trattamenti standard e si sta proseguendo solo con i pazienti oncologici.

D'altra parte la struttura oltre ad essere l'unica pubblica nell'intera regione è anche di terzo livello, ovvero si occupa, oltre che della fecondazione assistita, anche di ulteriori e ancora più delicati aspetti: «Abbiamo anche un'équipe e le tecnologie adatte per prelevare i gameti dal testicolo - spiega la responsabile del Centro di Pma - e possiamo eseguire delle tecniche microchirurgiche per l'infertilità maschile severa o trattamenti laparoscopici per patologie della donna».

Insomma, una struttura d'avanguardia dotata di uno staff importante per competenze e professionalità, fra ginecologhe, biologhe, infermiere e ostetriche e gli urologi che collaborano, per la parte maschile. «Quello conseguito con l'arrivo del bambino - spiega ancora Venturella - è un risultato importante per tutto il gruppo ed è motivo d'orgoglio delle amministrazioni aziendali, sempre attente alle nostre necessità».

Del resto, quella che si sta vedendo nel Centro di procreazione medicalmente assistita è un po' in nuce un'anteprima di quello che potrebbe essere l'integrazione delle Aziende ospedaliere cittadine, con una collaborazione stretta tra le competenze universitarie e del “Pugliese”. In questo caso ci sono i due reparti di Ginecologia, al terzo piano dell'ospedale, capaci di lavorare in piena collaborazione condividendo tutto, tenendo al centro, quindi, le aspettative ed esigenze dei pazienti.

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