Dalle dichiarazioni del 52enne collaboratore di giustizia, Dante Mannolo, spunta la presenza di una presunta “talpa” al Tribunale di Catanzaro che avrebbe rivelato l'esistenza dell'indagine “Malapianta” coordinata dalla Procura antimafia sulle attività illecite della cosca dei Mannolo-Trapasso-Zoffreo di San Leonardo di Cutro, prima che il “blitz” venisse alla luce il 29 maggio scorso con l'esecuzione di 35 fermi. "L'esistenza di un fascicolo ci è stato riferito da (omissis) il quale a suo dire avrebbe notato il numero del procedimento in altro fascicolo iscritto a mio carico per il reato di usura nel cui all'interno vi erano delle carte che avevano collegamento con Bari". L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.