Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 24 Novembre 2024

Altra vittima del Coronavirus in Calabria, morto un vigile del fuoco di Cosenza

Un’altra vittima per Coronavirus si è registrata in Calabria nelle ultime ore. La vittima è il vigile del fuoco e sindacalista della Uil, Bonaventura Ferri, 51 anni, di Cosenza, caporeparto al comando provinciale del corpo, spirato al Policlinico universitario «Mater Domini» di Catanzaro dove era ricoverato da due settimane. Si aggrava, dunque, il bilancio delle vittime per coronavirus in Calabria: i decessi riportati ieri nel bollettino della Regione erano 66. Sul numero complessivo delle vittime in Calabria, infine, incidono le vittime registrate tra gli ospiti della casa per anziani di Chiaravalle Centrale (Catanzaro), diventata il più grave «focolaio» di Covid-19 in Calabria. «Un colpo al cuore. Appena appresa la notizia della tragica morte di Angelo Bonaventura Ferri, il suo viso gentile è apparso davanti a miei occhi. Nessuno merita una fine così, ma Angelo proprio no. Un ragazzo straordinario, generoso, discreto, sempre presente. Quante chiacchierate insieme a lui, quanto arricchimento umano grazie alla sua presenza». Così Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria, ricorda il sindacalista scomparso oggi. «Angelo - aggiunge - era un dirigente sindacale che ha rappresentato i Vigili del fuoco, con grande orgoglio e senso di appartenenza, per tutta la Uil calabrese. Impegnato, preparato, rispettoso, mai banale. Mi mancherà e, per colmo di sventura, non avrò, non avremo, neanche la possibilità di tributagli l’ultimo saluto. Quello che stiamo vivendo è un momento tremendo, drammatico per la crudeltà con la quale ferisce il corpo e l’anima. Un momento assurdo di cui comprendi bene la crudeltà quando ti colpisce da vicino. Angelo ha affrontato questa battaglia che, purtroppo, lo ha visto soccombere, con il piglio del sindacalista che lo ha sempre contraddistinto nel suo impegno sotto le bandiere della nostra grande famiglia sindacale e con quel coraggio che solo chi ama la sua professione può sentirsi cucito addosso. Perchè «un pompiere paura non ne ha». Addio caro Angelo».

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