Resta stabile e quindi ancora grave la bambina di sette anni che alla vigilia di Pasqua è rimasta ustionata dall'acqua bollente a Centrache. Il liquido è schizzato improvvisamente a seguito dello scoppio di un manicotto che conduceva al radiatore di un piccolo trattore agricolo, di proprietà del padre. Il drammatico incidente è avvenuto nel pomeriggio di sabato in località “San Nicola - Ciaramedio”, dove la piccola risiede coi genitori. Secondo quanto si è potuto apprendere la bambina si è subito avvicinata al padre di rientro a casa, dopo aver finito di pulire e di togliere l'erba lungo la recinzione della casa. Lavoretti che di questi tempi vengono eseguiti nelle zone di campagna per pulire le aree adiacenti. L'incontro tra padre e figlia è avvenuto nell'ampio piazzale adiacente l'abitazione dove era stato parcheggiato il trattorino che era stato spento da una manciata di secondi, quando all'improvviso si è verificato lo scoppio del tubo collegato al radiatore. Probabilmente il tubo non ha retto alla forte pressione generata dal motore per il raffreddamento dello stesso. Padre e figlia che erano vicini sono stati investiti all'improvviso dal potente getto di acqua bollente. A riportare la peggio è stata proprio la bambina perché non era adeguatamente coperta con i vestiti, mentre il papà che indossava una tutta in uso ai meccanici ha riportato solo delle scottature alle gambe. Per via della gravità delle ferite riportate dalla piccola si è reso necessario l'immediato intervento dei medici del “118” che hanno dato corso al trasferimento in ospedale dei due feriti. La bambina prima di essere trasferita a Bari ha dovuto attendere l’esito del tampone Covid-19. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro