Un ricordo che ritorna puntuale ogni anno. Due le date che acuiscono a Soriano dolore e rabbia: il 25 ottobre e il 4 maggio. La prima riporta a galla un dolore mai attutito perché otto anni fa, in quel giorno, Filippo Ceravolo veniva ucciso per errore a soli 19 anni. E il dolore è il leitmotiv anche della seconda, con la rabbia di non avere più Filippo, di non vederlo spegnere la sua ventisettesima candelina.
In occasione del compleanno del giovane la testimonianza dell'avvocato Giovanna Fronte, legale della famiglia del giovane assassinato in un agguato alla periferia di Pizzoni. Filippo, dichiarato vittima innocente della 'ndrangheta, ha pagato con la vita il fatto di aver chiesto un passaggio a un conoscente.
"Un altro anno è trascorso, un altro anno di silenzio, di risposte mancate", scrive Fronte. "Un fascicolo resta chiuso in uno scaffale della Procura con nomi e cognomi di presunti responsabili scritti sulla sua copertina: le prove non sono sufficienti per poter celebrare un giudizio nei loro confronti. La famiglia Ceravolo il giudizio invece lo ha già subito, in unico grado, senza appello e cassazione e con pena definitiva e certa, senza sconti - sottolinea la penalista vibonese -. La famiglia Ceravolo sta scontando la pena dell’assenza: l’assenza di un figlio , l’assenza di una giustizia umana, l’assenza di risposte! Purtroppo, in qualità di legale di Martino Ceravolo (papà di Filippo) e della sua famiglia, sono costretta anch’io a circoscrivere questa assenza e a non poter prospettare risposte".
"Ad onor del vero - aggiunge Fronte - ci aspettavamo che le ultime imponenti operazioni di polizia che hanno scavato in ogni angolo della provincia vibonese, potessero dare indicazioni di speranza. E’ veramente paradossale che per questo omicidio nessuno possa dare indicazioni fondate e che possa restare nel buio più profondo.
Ovviamente nessuno potrà mai restituire Filippo alla sua famiglia ma sapere, almeno, che i suoi assassini sono assicurati alle patrie galere è doveroso ed è per questo che non possiamo permetterci il lusso di non appropriarci del giorno del compleanno o dell’anniversario dell’omicidio per parlare ancora di Filippo e della necessità che lo stesso riceva la giustizia che si merita, anche solo come gesto di riconoscenza alla immensa fiducia che Martino e la sua famiglia hanno nei confronti della magistratura".
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