Area Teti, una zona vasta per un debutto mercatale in miniatura. La fase due è scattata, ma mascherine, igienizzanti e misurazione della temperatura tengono ancora alta l'attenzione sul rischio contagio da coronavirus. Questa la cornice nella quale ieri mattina a Lido il mercato del giovedì si è ripreso la scena. Dopo due mesi di stop ambulanti e clienti hanno ripreso le redini dell'antico rituale della trattativa. Privilegio per pochi, però, perché a riprendere è stata soltanto l'attività di una trentina di commercianti. Sì, nell'arena della compravendita sono scesi per ora soltanto gli ambulanti del settore alimentare ed orto-frutticolo. Carni, salumi, prodotti ittici, frutta, verdura e tutto il resto fuori. Non è ancora il tempo di abbigliamento e altri generi di consumo e per circa i quattro quinti del comparto lo stop continua nel timore che il fermo si possa protrarre anche oltre il 18 maggio prossimo. Il segnale più atteso è comunque arrivato con i primi ambulanti che sembrano aver superato a pieni voti il battesimo del ritorno alla normalità. Il distanziamento sociale è ancora d'obbligo e l'atmosfera resta surreale, ma la quotidianità prova a farsi strada tra pagamenti in contanti, buste da riempire e chiacchiere da scambiare. Entrate e uscite separate e due ingressi su tre ancora chiusi, ma il mercato si conferma una tradizione in rosa con le donne che in fatto di shopping non hanno rivali. Tutto sotto l'occhio attento dei vigili urbani intenti a non lasciare nulla al caso per un ritorno senza intoppi che ha fatto del mercato una festa per quegli incontri ritrovati che hanno spinto qualche commerciante ad affermare: «Si vede proprio che la gente ci aspettava a braccia aperte». L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro