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Coronavirus a Crotone, una città triste prega per la Patrona

«L'anno prossimo faremo una festa della Madonna più grande e più bella», con queste parole ieri sera il vescovo Angelo Panzetta ha consolato la città di Crotone, per la prima volta dal dopoguerra, lontano dalla sua Patrona nella festa più attesa. Il secondo sabato del mese di maggio è quello dedicato alla processione che il quadro della Madonna fa per le vie della città, alla sosta tanto attesa all'ospedale civile, dove normalmente viene accolta dalle autorità civili e militari, ma soprattutto dai sanitari e dagli ammalati. Quest'anno niente di tutto questo. Ieri è stato un giorno triste per la città, il Quadro la mattina ha lasciato l'altare privilegiato del Duomo ed è stato posto sull'altare maggiore, ai piedi della quale però non c'era la solita fila incontenibile pronta alla cerimonia del “bacio”, ma banchi vuoti e un silenzio assordante. Nel pomeriggio poi la liturgia solenne.

«Il giorno della mia nomina a vescovo di questa diocesi, monsignor Pino Caiazzo, mi ha detto che avrei vissuto il giorno più bello con i crotonesi, un giorno di festa dedicato a Maria di Capocolonna nel quale partecipano più di centomila persone. Ero curioso e non vedevo l'ora di vivere questo momento. Oggi invece questa emergenza sanitaria ci tiene lontani ma ci invita anche a vivere un altro momento di festa, quello della sola fede».

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