Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 23 Novembre 2024

Caso Pala Milone di Crotone, il consorzio "Momenti di Gloria" querela un dirigente comunale

Ancora carte bollate tra il consorzio Momenti di Gloria e il Comune di Crotone. Questa volta il sodalizio formato da nove associazioni sportive ha querelato il dirigente dell’ente Salvatore Gangemi per il contenuto delle diffide – datate 16 e 19 maggio - che egli stesso ha fatto recapitare agli ex affidatari del PalaMilone. «Le diffide – si legge in una nota del consorzio presieduto da Giancarlo Satiro - si accaniscono contro chi disinteressatamente in questi anni si è dedicato alla pratica dello sport nella nostra città». Gli atti a firma del dirigente, riferisce Momenti di Gloria – al quale l’amministrazione cittadina a marzo scorso ha revocato la gestione del palazzetto dello sport per una serie di presunte violazioni nell’affidamento del 2012 - avrebbero vietato agli associati «di “introdursi e utilizzare l’immobile ed i beni ivi contenuti senza la preventiva autorizzazione dello scrivente settore ed in assenza del completamento, in contraddittorio, della richiamata attività di consistenza”». Uno “stop” che «appare essere inutilmente emulativo, lesivo dell’immagine e dell’onorabilità delle società sportive, essendo palesemente rivolto a voler mortificare chi come le società consorziate non intende prestare acquiescenza a comportamenti ed atti che stanno completamente distruggendo un patrimonio fatto di sacrifici e straordinari risultati sportivi conseguiti in campo nazionale ed internazionale in tutti questi anni, pregiudicando gravemente l’immagine del Consorzio». In pratica, è la tesi di Momenti di gloria, «con la sua comunicazione il Comune di Crotone lascia intendere che le società sportive e consorziate potrebbero appropriarsi indebitamente delle attrezzature di proprietà comunale o addirittura rubarle». Inoltre, conclude il sodalizio, «la diffida inviata dal Comune al Consorzio priva i consorziati della possibilità di accedere alla struttura anche soltanto per prelevare i propri stessi beni e cioè le stesse attrezzature sportive di proprietà di cui si preclude l’utilizzo perciò persino al di fuori del PalaMilone».

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