Per porre fine al regime di terrore instaurato in famiglia dal padre, ha trovato il coraggio di raccontare ai poliziotti del Commissariato di Serra San Bruno quanto stava accadendo tra le mura della sua casa. Un gruppo di agenti, composto prevalentemente da personale femminile, ha ascoltato il racconto dell’autrice della denuncia, una ragazza giovanissima, stanca di assistere, insieme alle due sorelline, alle continue azioni violente del padre, un uomo di 44 anni, nei confronti della madre. Così, all’uomo è stata notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa emessa dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia. Gli accurati e immediati accertamenti hanno consentito di ricostruire una situazione, risalente nel tempo, fatta di quotidiane sopraffazioni e violenze alle quali erano costrette ad assistere le tre figlie minorenni. Durante i numerosi incontri con personale del Commissariato, la ragazza ha ricostruito minuziosamente il quadro informativo, poi pienamente confermato dalle dichiarazioni, anche più dettagliate e dolorose, rese dalla madre. L’attività è stata così condensata in una circostanziata informativa di reato alla magistratura. All’indagato è stato contestato il reato di maltrattamenti «per avere con plurime condotte, violente e minacciose ed in tempi diversi, maltrattato la moglie, provocandole un grave stato di ansia, di umiliazione e di sofferenza, penose condizioni di vita ed un intenso e perdurante timore per la propria incolumità, con l’aggravante di aver commesso il fatto in presenza dei figli minori».