I militari della Guardia di finanza varcano il portone d'ingresso del Comune di Tropea e subito il “tam tam” cittadino mette in circolazione voci allarmistiche di un blitz delle Fiamme gialle con prelievo di montagne di atti relativi a imposta di soggiorno e lavori pubblici. Voci i cui contenuti, comunque, col passare delle ore, si diluiscono in un quadro dalle tinte alquanto tranquille. In realtà, ieri mattina, attorno alle ore 10, i baschi verdi del Nucleo economico-finanziario del Comando provinciale di Vibo Valentia, si sono presentati negli uffici dell'area tecnica e dell'area contabile. Motivato ai dipendenti in servizio il perché della loro visita, hanno proceduto, in tutta serenità, all'acquisizione di numerose fotocopie di atti relativi soprattutto all'imposta di soggiorno, cioè alle somme corrisposte dai turisti e versate dagli operatori turistici al Comune perché vengano utilizzate nell'ambito dell'industria delle vacanze. Grosso modo, quindi, una normale routine che, in un recente passato, ha interessato anche qualche altro Comune del Vibonese.
A rasserenare i propri amministrati è lo stesso sindaco Giovanni Macrì. «Nessun blitz da parte della Guardia di Finanza - spiega - ma una tranquilla attività di controllo durata poco più di un'ora. Nessun faro acceso, quindi, sui recenti lavori effettuati in piazza, ma solo fotocopie di atti riguardanti l'imposta di soggiorno non per come viene gestita dall'ente comunale, bensì per come viene versata dagli operatori turistici. Notizie allarmistiche, quindi, diffuse frettolosamente e che generano irritazione in quanto infondate».
Il primo cittadino, peraltro, non ostenta preoccupazione alcuna. «Collaboro da quando mi sono insediato - sottolinea - con la Guardia di Finanza per combattere ogni forma di evasione e ne è già venuto fuori un ottimo lavoro che proseguirà anche in futuro». La preoccupazione, in altre parole, dovrà gravare non su chi gestisce la cosa pubblica, ma su tutti quegli operatori che spesso ritardano a fare arrivare nelle casse comunali le imposte corrisposte dai turisti e il cui importo in una città come Tropea ammonta a centinaia di migliaia di euro. Somme che, poi, dovrebbero essere utilizzate solo e soltanto per lo sviluppo e il miglioramento dei servizi turistici anche se, magari, non è così. Non è facile, in ogni caso, contestare agli enti comunali l'uso improprio dell'imposta di soggiorno perché qualsiasi intervento essi promuovano non può che tornare utile alla crescita del territorio e, di conseguenza, anche al turismo.
L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Catanzaro
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia