Dopo la protesta mediatica dei cittadini, contrariati per la limitazione a due soli giorni, giovedì e sabato mattina, dell’apertura dei cimiteri di Dinami e della frazione Monsoreto, in quest’ultima, da mercoledì, i cancelli hanno ripreso ad essere aperti ogni mattina, con viva soddisfazione dei residente che possono tornare a far visita ai loro cari defunti nei giorni che desiderano (si sta valutando di prolungare anche al pomeriggio l’apertura domenicale).
La condizione imposta, però, è che ad aprire e chiudere i cancelli siano gli stessi cittadini, i quali, dopo aver ripulito volontariamente nei giorni scorsi il cimitero dalle erbacce che lo assediavano, hanno assunto anche questo compito. Nulla di fatto ancora, invece, a Dinami, dove l’apertura del campo santo, ripulito anche qui dai volontari della Promoarena, rimane contingentata ai due giorni stabiliti (vi sarebbe la volontà, ove possibile, di estendere di un giorno).
Anche qui è emersa la volontà di organizzarsi raccogliendo un certo numero di volontari che si possano alternare nelle operazioni di apertura e chiusura. La limitazione all’accesso, dettata inizialmente dalle norme di sicurezza anti Covid, era stata prolungata per via della carenza di personale da assegnare alla custodia. A sollevare la problematica ritenuta insostenibile, a fine giugno, erano stati due cittadini, Bruno Chirico, che aveva anche lamentato la pressoché inesistente pulizia dei luoghi, ed il componente Metup 5 Stelle Pizzo, originaria di Monsoreto, Carmen Manduca, la quale, in luogo dei dipendenti comunali carenti, aveva tra l’altro suggerito di utilizzare i 51 percettori di reddito di cittadinanza attivando i Puc.
A quest’ultimo riguardo sembrerebbe che il comune non sappia come procedere all’utilizzazione, né sia riuscito ad ottenere istruzioni a riguardo. Tornando a Monsoreto la cittadinanza ha presentato al sindaco Gregorio Ciccone una proposta di rifacimento a proprie spese della facciata del cimitero, con la realizzazione all’ingresso delle figure della protettrice Madonna delle Grazie e di San Rocco.
Proposta esaminata ed accolta parzialmente proprio oggi dall’esecutivo cittadino, che, tra l’altro, ha stralciato la parte relativa alle figure dei santi ed imposto la supervisione dell’ufficio tecnico. Felici anche in tal caso i residenti ma l’impressione generale che percepiscono è quella di essere nella fase dell’amministrazione “0.2”: un’involuzione nell’attività gestionale attraverso cui si “delegano” ai cittadini/volontari funzioni e compiti di propria competenza. Che sia questo il vero futuro delle amministrazioni comunali?
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