Si è avvalso della facoltà di non rispondere il giovane di Sorianello che, ieri mattina, ha ucciso a colpi di pistola un vicino di casa. Delitto compiuto a Castel di Leva, nella zona del Divino Amore a Roma, dove Giovanni Nesci, 23 anni di Sorianello (centro delle Preserre vibonesi) da qualche tempo si era strasferito e dove lavorava come imbianchino. Da quanto emerso Nesci ha sparato per motivi legati alla sfera passionale uccidendo Fabio Catapano, 48 anni muratore, davanti alla sua abitazione. Diversi i colpi di pistola sparati che hanno raggiunto la vittima in punti vitali. A distanza di circa un'ora dal delitto Giovanni Nesci (che è difeso dall'avv. Giuseppe Orecchio del Foro di Vibo) si è presentato ai carabinieri della caserma del Divino Amore dove avrebbe confessato di essere l'autore dell'omicidio, ma tranne le iniziali dichiarazioni l'indagato non ha più profferito parola. Al contempo avrebbe consegnato l'arma ai militari. Sul grave fatto di sangue sono in corso indagini coordinate dal pm Margherita Pinto. I carabinieri stanno, infatti, cercando di ricostruire l'intera vicenda in quanto le dichiarazioni inizialmente rese dal 23enne non li avrebbe del tutto convinti. "L'ho ammazzato io, pensava avessi una storia con la sua compagna", avrebbe ripetuto Nesci ai carabinieri. Questa sarebbe stata la sua versione, anche se dalle testimonianze sarebbe emerso altro, ovvero che i rapporti tra i due si sarebbero in un certo qual modo incrinati da martedì scorso quando Nesci - che era stato a cena con un coinquilino a casa delle vittima - rientrando si era accorto di aver subito un furto. Catapano lo avrebbe anche aiutato a cercare le telecamere in zona, ma il 23enne di Sorianello pare avesse il sospetto che il vicino di casa potesse sapere qualcosa. Questa mattina la Procura ha conferito l'incarico al medico legale che lunedì eseguirà l'autopsia sul corpo di Fabio Catapano, padre di tre figli. Intanto Giovanni Nesci è indagato per omicidio volontario.