Avrebbe "divulgato informazioni riservate" sul caso davvero kafkiano di un giovane immigrato pachistano finito per errore (è residente da anni ad Amantea ed ha il permesso di soggiorno) nel Cara di Sant'Anna insieme agli undici migranti sbarcati a Roccella la scorsa settimana e poi dopo un breve soggiorno nella cittadina del Cosentino, trasferiti nel Centro di accoglienza di Sant'Anna, alle porte di Crotone.
Il dottor Orlando Amodeo, dirigente medico della Polizia di Stato in quiescenza, direttore sanitario per conto della Croce rossa della struttura che ha sede nel territorio di Isola Capo Rizzuto è stato sospeso dal suo incarico e gli è stato impedito l'ingresso nel Cara. Con lui sotto la scure del direttore Marco Oliveri che per la Croce rossa nazionale gestisce il Centro hub per migranti di Sant'Anna sono finiti anche altri quattro operatori che lavorano nel centro. La loro colpa? Aver divulgato notizie - questa è la contestazione che gli muove il direttore Oliveri - riguardo il caso del 34enne del Pakistan che, sieropositivo e sofferente di epatite B e C, ha avuto la sventura (gli è andata bene perchè è risultato negativo ai tamponi ) di incappare in mezzo agli undici migranti trasferiti da Amantea al Sant'Anna e messi in quarantena perchè avevano viaggiato assieme agli altri tredici loro connazionali risultati positivi al coronavirus. Il giovane pakistano messo per sbaglio sul pullman per Crotone (si era recato nelle palazzine dove erano alloggiati i migranti poi trasferiti per dare una mano), aveva protestato invano la sua estraneità raccontando anche di essere immunodepresso e di essere a rischio in caso tra i migranti ci fosse un positivo. Un suo video e la sua storia è finita sui siti di informazione nazionale. Da Amantea era stato diffuso il primo video. Ma di aver adesso divulgato notizie sulla sua vicenda surreale è accusato il dottor Amodeo che ha pagato con la sospensione.
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