L’associazione di volontariato LiberaMente di Cosenza, nell’ambito del progetto “Mascherine e sicurezza” realizzato in collaborazione con Uiltec Calabria e finanziato da Banca Intesa San Paolo, ha donato una prima tranche di 600 mascherine alla Casa circondariale di Crotone per migliorare la sicurezza dei detenuti e di quanti operano nel contesto penitenziario.
Presente all’iniziativa anche l’associazione di volontariato “I giovani della carità” di Isola di Capo Rizzuto uno degli enti fondatori, proprio insieme all’associazione LiberaMente, del SEAC Calabria, coordinamento degli enti ed associazioni di volontariato penitenziario e quindi particolarmente attenti ai bisogni ed alle esigenze che nascono in questo contesto.
Le mascherine filtranti, composte in TNT 100% polipropilene e DPI di I categoria, sono state realizzate dalle dipendenti in cassa integrazione di Davida Sposa, atelier reggino, che hanno deciso di impegnare il proprio tempo e le proprie competenze per realizzare dispositivi utili a migliorare le condizioni di sicurezza di una categoria particolarmente a rischio quale quella della popolazione carceraria.
Alla donazione di venerdì scorso si aggiungerà una donazione ulteriore di altre quattrocento mascherine per un quantitativo complessivo paria a mille dispositivi di protezione individuale per la Casa circondariale di Crotone su una produzione totale prevista dal progetto pari a seimila pezzi che andranno anche alle case circondariali di Cosenza, di Rossano e Paola.
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