Il diritto alla salute non “passa” dalla regione Calabria. Li dove la sanità è un affare privato. Così se sei un malato cronico i conti li devi fare con la burocrazia, con i paradossi di un sistema che si continua ad inceppare. Perché se la soluzione c'è ci pensa la Regione a... complicarla.
Lo sanno bene quanti in queste settimane dopo aver fatto lunghe file sotto il sole e la pioggia davanti alla farmacia territoriale per ritirare quei farmaci - la maggior parte salvavita - che è possibile avere solo attraverso il sistema sanitario, sono stati rispediti indietro.
Perché? Semplice, perché se il ministero della Salute ad aprile aveva concesso la proroga dei Piani in scadenza di 90 giorni per far fronte alle esigenze dei malati mantenendo le misure di contenimento dell'emergenza Covid, il 29 maggio li limitava ai casi in cui non fosse possibile seguire i percorsi di ordinario monitoraggio. Disposizione recepita dalla Regione Calabria dove si sa la sanità “cammina” veloce.
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