Il rientro a scuola a settembre prevede delle importantissime novità sul fronte della didattica digitale. Il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, a tal proposito preannuncia che nel documento per la pianificazione della ripresa delle attività scolastiche, educative e formative è stata prevista l'adozione di specifiche “Linee guida” per l'utilizzo della didattica digitale integrata, proprio perché sia chiara la sua funzione precipua di integrare e non già sostituire il percorso di apprendimento. Il ministro precisa, inoltre, che lezioni online saranno effettuate solo per le scuole superiori, quindi per gli studenti da 14 anni in su. A partire da ieri tramite social anche i presidi della scuola primaria e media di Vibo hanno voluto rassicurare alunni e famiglie. Insomma, rassicurazioni che farebbero ben sperare non fosse che ancora in attesa dell'esito dei sopralluoghi si stanno cercando gli spazi per adeguare le classi alle norme anti Covid.
«Il dirigente scolastico Alberto Capria, della “De Amicis” - commenta Caterina Foca mamma di due bambini - ci ha preannunciato che non ci sarà didattica a distanza. In ogni caso io non sono d'accordo, perché se durante il lockdown anche noi genitori eravamo a casa e potevamo seguire i nostri figli, adesso che lavoriamo, da soli, non sarebbero in grado di accedere a questo servizio». Dello stesso avviso Domenica Lo Scalzo, che evidenzia gli aspetti negativi delle lezioni online. «Durante la quarantena all'inizio sembrava un gioco - rileva la donna -. Per i miei bambini anche il tablet è stato una novità, perché non lo avevano mai maneggiato. Poi è diventato stressante per me, ma anche per i miei tre figli. Dopo un po' la testa cominciava a fare male e l'attenzione calava, per cui i risultati in termini di formazione non sono stati soddisfacenti».
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