Dalla Regione della Foresta Nera, in Germania, è arrivato il defibrillatore che ora è a disposizione della comunità di Cirò. L’apparecchiatura, di ultima generazione, è stata consegnata, sabato, dal dott. Dietmar Vork , direttore della Fondazione Stiftung Tannenhof di Remscheid, che gestisce in Germania tre cliniche private, al sindaco del centro collinare crotonese, Francesco Paletta. Il programma di collaborazione italo-tedesco, sostenuto dalla fondazione ecclesiastica, è un’opportunità straordinaria per i diplomati, tra i 19 e i 39 anni. Ai primi 10 - di 80, previsti in 8 anni – si offre la possibilità di formarsi, gratuitamente, imparare il tedesco, e ottenere contratto di lavoro a tempo indeterminato, di tutto rispetto, nelle cliniche tedesche della “Stiftung Tannenhof”. La cerimonia di consegna del defibrillatore, si è svolta nella sala consiliare del Comune, a margine dell’incontro di presentazione dei corsi di lingua e formazione per infermieri professionali in Germania. A fare da interprete, c’era la dott. Maria Papaianni, responsabile per l’Italia del programma di collaborazione internazionale. Il defibrillatore, è stato installato e chiuso in una nicchia lungo il centralissimo corso Lilio di Cirò. Le chiavi sono state distribuite a tutte le associazioni locali, le forze dell’ordine, i medici di base, oltre che alla guardia medica. Oggi, a Melissa, l’ultimo incontro in programma per pubblicizzare l’iniziativa, dopo i meeting che sono stati svolti a Cirò Marina, Strongoli, Crotone e la stessa Cirò. Al termine dei sei mesi di corso di tedesco, che partirà il prossimo 14 settembre, a Cirò Marina, gli allievi infermieri, partiranno per la Germania per frequentare il corso triennale di formazione professionale, fruendo dell’alloggio e dell’indennità di formazione. Superato l’esame, con la qualifica professionale riconosciuta a livello internazionale, dopo i primi due anni di lavoro, i nuovi infermieri potranno decidere di restare in Germania con un contratto a tempo indeterminato, dell’ordine di oltre 3 mila e 500 euro al mese, o andare altrove, e magari rientrare in Italia, nell’improbabile ipotesi, però, che trovino di meglio.