Intervengono per domare un incendio e scoprono una coltivazione di canapa indiana. Due piccioni con una fava per i carabinieri della stazione di Arena i quali, da veri segugi, hanno fiutato il reato in modo del tutto casuale proprio quando niente faceva sospettare di quanto covava all’interno di un piccolo orto, sito nelle vicinanze. A conclusione dell’operazione è stato dichiarato in stato di arresto in flagranza di reato, Francesco Carnovale, di 54 anni, originario del luogo. I fatti sono accaduti nella serata si sabato scorso quando un cittadino del comune di Acquaro segnalava telefonicamente ai militari un incendio, che si era da poco sviluppato all’interno di un magazzino. Sul posto giungevano tempestivamente una pattuglia dei carabinieri della stazione di Arena e in concomitanza anche una squadra dei vigili del fuoco di Serra San Bruno. Dopo qualche ora di lavoro i vigili del fuoco hanno avuto ragione delle fiamme che sono state quasi completamente domate, tranquillizzando così i proprietari dello stabile e anche gli abitanti delle case che si trovavano nelle vicinanze, tutti in preda ad una giustificata paura. Dalle indagini successive è, poi, emerso che le fiamme si erano sviluppate a causa di un corto circuito che aveva interessato il materiale che si trovava all’interno dello stesso magazzino. Non si può dire, però che l’episodio, ad incendio domato, si è concluso a lieto fine. I carabinieri, infatti, nelle circostanze del fatto, compiendo l’ordinario giro dello stabile per effettuare il sopralluogo, all’interno di un piccolo orto adiacente l’abitazione, hanno notato la presenza di alcune piante “insolite”. Da una più accurata ispezione hanno accertato che si trattava di otto piante di canapa indiana di altezza variabile tra 1 e 2 mt., in perfetto stato vegetativo. La scoperta ha quindi spinto i militari ad effettuare controlli più approfonditi, effettuando, quindi, una perquisizione domiciliare. Nel corso dell’operazione in un sottotetto sono stati rinvenuti vari residui di marijuana che era stata già lavorata in precedenza, unitamente ad un piccolo essiccatoio artigianale. Il Carnovale dovrà rispondere del reato di produzione di sostanze stupefacenti per il quale è stato posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Vibo Valentia in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.