Un altro provvedimento cautelare è stato emesso ieri nei confronti dell'ex parroco di Zungri don Felice La Rosa. A bussare alla sua porta, a Calimera di San Calogero, nel Vibonese, sono stati gli uomini del commissariato di Gioia Tauro, coadiuvati dalla Squadra Mobile di Vibo.
Gli agenti gli hanno notificato il provvedimento firmato dal gip di Reggio Calabria su richiesta dei magistrati della Procura reggina, che ha coordinato le indagini. Il religioso è accusato di prostituzione minorile.
I fatti si sarebbero consumati lo scorso anno tra Rosarno e San Ferdinando. Il gip ha pertanto disposto gli arresti domiciliari nei confronti dell'indagato che in passato era stato condannato, sempre per lo stesso reato, in via definitiva a due anni e 4 mesi. Una pena che don Felice La Rosa aveva ormai scontato.
L'ex parroco era stato sospeso dalle sue funzioni dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo, già nel novembre 2016, quando era stato travolto dallo scandalo. Nel settembre del 2019 la condanna inflitta dalla Corte d'Appello di Catanzaro nei confronti di don Felice divenne definitiva. In quell'occasione insieme a lui sono state condannate altre due persone. L'inchiesta era partita da una serie di intercettazioni eseguite dagli investigatori della Squadra Mobile di Vibo in seguito all'omicidio di Francesco Fiorillo, il commerciante di Vibo Valentia ucciso nella frazione Longobardi nel dicembre 2015.
Ascoltando le conversazioni i poliziotti sono riusciti a scoprire un giro di prostituzione minorile con specifici episodi di corruzione che sarebbero avvenuti nei paesi del Vibonese. Ora invece i fatti si sarebbero consumati nella Piana di Gioia Taura. Don Felice La Rosa è assistito dagli avvocati Guido Contestabile e Pietro Antonio Corsaro.
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