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Sabato 23 Novembre 2024

Isola Capo Rizzuto, rogo sul veliero: celebrato il funerale di due dei quattro migranti morti

Si sono svolti venerdì i funerali di due dei quattro migranti che hanno trovato la morte lo scorso 30 agosto a causa di un’esplosione a largo di Le Castella, a bordo del veliero che li stava conducendo verso la salvezza. Erano praticamente arrivati, probabilmente erano già pieni di gioia per essere giunti al capolinea di quel lungo viaggio della speranza a bordo di veliero malandato. Purtroppo, però, a pochi metri dalla salvezza qualcosa andò male, un’esplosione improvvisa e per quattro il sorriso si spense sul nascere. Sono morti, non ce l’hanno fatta. Le esequie si sono tenute alle ore 13.00 di venerdì 16 ottobre nel cimitero di Isola Capo Rizzuto, un mese e mezzo dopo il loro ritrovamento, una cerimonia funebre con pochi presenti e svolta con rito cattolico da Don Yamid: “Spiace seppellire due corpi senza nome – ha dichiarato il parroco durante la celebrazione - , solo un codice per identificarli, non sappiamo neanche di che religione erano, almeno avremmo potuto dare loro il rito funebre a cui credevano, spero di cuore che presto qualcuno reclami questi due corpi. L’unica certezza è che si tratta di un uomo e di una donna, probabilmente una coppia. Cercavano fortuna e hanno trovato la morte”. Presente all’ultimo saluto anche il sindaco di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vitimberga, che ha sottolineato il suo dispiacere per il grave ritardo delle celebrazioni: “Siamo di fronte a due corpi che sarebbero già dovuti essere seppelliti da tempo, nessuno li ha reclamati e questo fa ancora più male, chissà magari tra qualche tempo qualcuno si farà avanti”. “Per ora seppelliamo due corpi di due persone che speravano in una nuova vita e invece hanno trovato la morte”. Dopo l’omelia i corpi sono stati collocati in due loculi dello stesso cimitero di Isola Capo Rizzuto, che già ospita altri migranti deceduti. Destino diverso, invece, per gli altri sfortunati migranti, i loro corpi sono stati richiesti da alcuni parenti residenti in Lombardia tramite la comunità musulmana di Varese, per poi essere seppelliti nel cimitero islamico situato nella stessa cittadina.

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