Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia, reparto Malattie infettive potrebbe ospitare 50 posti letto
Proseguono i sopralluoghi, più o meno “segreti”, all'ospedale “Giovanni Paolo II”, luogo di maggior contagio nell'ultimo mese e con grave carenza di servizi e personale sanitario. A 10 giorni dalla visita dell'ex commissario Cotticelli e del dg del Dipartimento Tutela della salute della Regione Belcastro si ritorna a far visita al reparto di Malattie infettive per rafforzare l'idea della sua «urgente riapertura». Questa volta è toccato al sindaco Paolo Mascaro che si è recato in ospedale, insieme a un gruppo di lavoro composto in prevalenza da consiglieri comunali. La scorsa settimana scorsa, il consigliere di minoranza Rosario Piccioni, in occasione della conferenza dei capigruppo, aveva fatto notare la «gravità del momento», invitando tutti a creare un gruppo ristretto operativo con cui avanzare celeri proposte in tema di emergenza sanitaria. Ieri mattina, dopo il sopralluogo nei locali che oggi ospitano il laboratorio di Microbiologia, gli amministratori comunali hanno avanzata la richiesta alla terna commissariale che guida l'Asp di Catanzaro affinchè venga reso operativo il reparto. Negli ultimi giorni il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì aveva ordinato l'attivazione di oltre 280 posti letto, coprendo gran parte degli ospedali calabresi, ma nell'elenco mancherebbe proprio Lamezia (intanto nel capoluogo si riprende l'idea di riattivare la fatiscente Villa Bianca). Dal sopralluogo di ieri sono emerse enormi stanze con cumuli di attrezzatura e materiale inutilizzato. Per quanto riguarda lo spazio dei posti letto, l'ipotesi sembra coprire più di 50 posti. Una cifra importante se si pensa che, ad oggi, i pazienti Covid in ospedale sono in aumento, con isolamento nell'area ex Obi e 5 posti letto nell'area Covid, in attesa di trasferimento altrove per quelli più gravi. L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione di Catanzaro.