Si ritorna in Appello per l'omicidio di Domenico Di Leo (noto come Micu ‘i Catalanu) avvenuto ben sedici anni fa a Sant'Onofrio. La Cassazione, infatti, in accoglimento del ricorso del Procuratore generale - avverso la sentenza di assoluzione «per non aver commesso il fatto» pronunciata nel febbraio del 2019 dalla Corte d'Appello di Catanzaro (presidente Petrini) nei confronti di Francesco Salvatore Fortuna, 40 anni di Sant'Onofrio il quale in primo grado, al termine del processo con rito abbreviato, era stato condannato a 30 anni di reclusione - ha annullato con rinvio la sentenza d'Appello che all'epoca destò molto clamore. Un'inchiesta complessa questa dell'omicidio Di Leo che soltanto nel 2016, a distanza di dodici anni dal fatto di sangue, aveva una svolta grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori - ma fondamentali si sono rivelate quelle di Andrea Mantella che si è autoaccusato del del delitto chiamando in correità Fortuna e Francesco Scrugli (quest'ultimo deceduto) - e agli esiti del Dna che, secondo la Procura, risultava sovrapponibile tra il profilo genetico estrapolato da alcuni reperti (guanti di lattice rinvenuti nell'auto utilizzata dai sicari e poi data parzialmente alle fiamme) e il profilo genotipico di Fortuna. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud in edicola, edizione della Calabria