
Sono ore di lavoro febbrile sia all’interno che all’esterno degli edifici che la Fondazione Terina ha messo a disposizione per l’allestimento dell’aula bunker.
Il troncone principale del maxi-processo scaturito dall’inchiesta antimafia “Scott Rinascita” inizierà il 13 gennaio e l’area situata nel polo industriale e di ricerca alle porte di Lamezia Terme dovrà ospitare il dibattimento in cui sono imputate 353 persone. Tra loro ci sono politici, imprenditori, professionisti e presunti capi, gregari e fiancheggiatori della cosca Mancuso, il cui potere è noto ed esteso ben oltre i confini del feudo vibonese di Limbadi. Il capo della Procura antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri e i sostituti procuratori che hanno coordinato l’indagine puntano a dimostrare l’unitarietà e al tempo stesso la molteplicità dei tentacoli del sistema che sarebbe stato costruito al servizio del clan definito, già quasi vent’anni fa, come quello finanziariamente più potente d’Europa. Anche per questo era importante per la Dda del capoluogo di regione assicurare, simbolicamente e materialmente, che un procedimento dalla portata storica si celebrasse in Calabria. Così dopo tante proposte, bocciature e interlocuzioni a fornire la soluzione sono stati i famigerati spazi vuoti della Fondazione in house della Regione che, con l’inaugurazione già fissata per il 15 dicembre, diventeranno ufficialmente un’aula bunker di dimensioni mai viste a queste latitudini.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

Caricamento commenti
Commenta la notizia