“Non c’è mai fine al peggio e se l’ospedale di Vibo sembrava stesse per intravedere la luce, dall’ultima operazione della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, si riscoprono nuove nubi all’orizzonte”. Lo affermano in una nota i portavoce del M5S Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Anna Laura Orrico, Laura Ferrara, Giuseppe Fabio Auddino e Riccardo Tucci.
"Se accuse confermate, sarebbe ennesima fotografia di una classe dirigente inadeguata"
“Le accuse a carico degli indagati – si legge nel comunicato - sono pesantissime: disastro ambientale colposo e abuso d’ufficio in quanto la Regione avrebbe distratto i fondi pubblici ministeriali utilizzandoli strumentalmente per altri fini e aggravando, tuttavia, il rischio idrogeologico del luogo. Se le accuse fossero confermate ci troveremmo di fronte all’ennesima fotografia di una classe dirigente calabrese inadeguata e discutibile. Lo sperpero di fondi pubblici accertato dalle indagini e il prospettato rischio di aggravamento dell’incolumità dei cittadini vibonesi, dovuto all’ipotizzata esondazione delle acque meteoriche dal fosso Calzone-Rio Bravo, sono l’ennesima istantanea di una malagestione della cosa pubblica che prosegue inesorabilmente il suo malsano cammino”. “La sanità calabrese -concludono i parlamentari 5 stelle - già pesantemente messa in ginocchio da anni di incuria e ruberie a danno dei nostri ammalati e delle loro famiglie anche stavolta è costretta a subire la sciatteria di una classe politica irresponsabile. Il cambio di passo è necessario, non più rinviabile ed essenziale”.