Un progetto che è passato nelle mani di quattro sindaci: Sergio Abramo, poi Rosario Olivo, se ne riparlò con Michele Traversa ed è tornato d’attualità di nuovo con Abramo. Bisogna tornare agli Novanta per riannodare le fila del progetto finito al centro dell’inchiesta Corvo e costato una pesante accusa all’ex consigliere regionale Claudio Parente e a due consiglieri comunali Giuseppe Pisano e Francesco Gironda. Tutto inizia con la delibera del consiglio comunale del 6 agosto 1997 con la quale veniva attribuito per 80 anni all’associazione “Vivere Insieme Onlus” un diritto di superficie su aree pari a 12.900 metri quadri per destinazione ad impiantistica sportiva e centro sanitario. La delibera prevedeva inoltre che l’associazione avrebbe versato un canone annuo di 7.702,86, euro per un totale di 616.228,88 euro. I lavori iniziarono e poco dopo, nel 2003, il Comune assegnò all’associazione un’altra area per l’ampliamento di una delle attrezzature sportive previste. Eppure qualcosa non andò per il verso giusto, le opere non vennero ultimate e sul progetto si addensarono dubbi.
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