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Fuscaldo, la minoranza punzecchia Ramundo: “Gioisce per una prescrizione”

Andrea Filella, Maria Concetta Carnevale, Filomena Trotta e Franco Leta trovano fuori luogo l'atteggiamento del primo cittadino

Il sindaco Gianfranco Ramundo

«È davvero singolare, per diversi aspetti imbarazzante, che il sindaco Gianfranco Ramundo dopo essere stato rinviato a giudizio insieme ad altri due membri della sua giunta, il vicesindaco Paolo Cavaliere e l’assessore Paolo Fuscaldo, quasi esulta». A punzecchiare la maggioranza in merito al procedimento penale che i tre membri dell’esecutivo dovranno affrontare è l’opposizione consiliare. «Gioire per una prescrizione che riguarda un imputato che dovrà tuttavia sottoporsi ad un processo pensiamo non abbia senso. Sebbene il sindaco cerchi di auto-assolversi (non è la prima volta che ci prova), cercando di dare ai cittadini notizie trionfalistiche che toccano la sfera affettiva, familiare e personale, la verità è diametralmente opposta: il 24 Marzo non inizierà un processo di “canonizzazione” per Ramundo, bensì un processo giudiziario per ipotesi di reato contestate nell’esercizio delle sue funzioni. Si dovrà, quindi, difendere per fatti e atti che potrebbero rivelarsi, eventualmente, reati e per i quali la magistratura inquirente lo ha rinviato a giudizio». Andrea Filella, Maria Concetta Carnevale, Filomena Trotta e Franco Leta che hanno sinora mantenuto un atteggiamento prudente e garantista per il lavoro degli organi inquirenti rilevano: «avremmo gradito che anche gli uomini e le donne che rivestono il ruolo di amministratori pubblici avessero agito allo stesso modo. Ci tocca constatare, purtroppo, che da una parte si dichiara “rispetto nel lavoro della Magistratura” e contemporaneamente ci si schiera a favore di questo o quel politico. C’è bisogno di avere sempre rispetto per il lavoro a favore della legalità. Considerato che ci sono già state le prime condanne per alcuni imputati che avevano scelto il rito abbreviato, non pensiamo che sussista un buon motivo per essere così raggianti. È bene ricordare che due capi di imputazione sono decaduti per limiti di tempo, non certo perché non siano stati commessi i fatti». In definitiva: «l’inizio di un processo, le prime condanne, le ipotesi di reato, dimostrano che il “sistema Fuscaldo” esisteva eccome. E va spazzato via».

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