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Guardavalle, il Riesame rimette sotto chiave i beni dell’imprenditore Saraco

Accolta l’istanza della Procura generale. Il dissequestro era stato deciso dall’ex giudice Marco Petrini. La vicenda era finita al centro dell’inchiesta della Dda di Salerno

Il Tribunale di Catanzaro

Erano stati dissequestrati, poi finiti al centro dell‘inchiesta Genesi della Dda di Salerno e ora sono tornati sotto chiave. È la parabola degli immobili, conti correnti e quote societarie sequestrati all’imprenditore Antonio Saraco alias “Totò U Cianciu”, coinvolto nell’inchiesta “Itaca Free Boat” coordinata dalla Dda di Catanzaro e che ha colpito il clan Gallace di Guardavalle. Nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame (presidente Giuseppe Valea, a latere Gaia Sorrentino e Alfredo Ferraro) ha accolto l’appello della Procura generale rimettendo i sigilli al “tesoro” di Saraco. I magistrati di Palazzo Blasco avevano impugnato l’ordinanza con cui i giudici della Corte d’Appello avevano restituito i beni all’imprenditore. A presiedere quel collegio nel 2018 era stato l’allora presidente di sezione Marco Petrini che lo scorso 23 novembre è stato condannato a quattro anni e quattro mesi per corruzione in atti giudiziari. Proprio il dissequestro del patrimonio di Saraco è tra le contestazioni che hanno portato prima all’arresto e poi alla condanna dell’ormai ex giudice Petrini.

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