Ha patteggiato la condanna ed è tornato in libertà Salvatore Arena, il 38enne, figlio di Pasquale Arena, detto “Nasca”, uno dei capi dell'omonima cosca di Isola Capo Rizzuto, finito in carcere dopo essere stato trovato in possesso di un proiettile di Kalashnikov e di una pistola “Beretta” con matricola abrasa calibro 6.35. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Crotone, Michele Ciociola, ha applicato all'uomo la pena concordata di un anno e otto mesi di reclusione. L’episodio s’è verificato nel tardo pomeriggio dello scorso martedì, quando i poliziotti della Squadra Mobile, insieme ai colleghi del reparto Prevenzione crimine di Cosenza, nell’ambito delle attività di contrasto alla criminalità disposte dalla Questura di Crotone, sono entrati in un bar di Isola Capo Rizzuto per effettuare una serie di controlli. Qui, dopo aver identificato la titolare del locale, gli agenti hanno notato ed eseguito gli accertamenti su Arena, che in quel momento era seduto sul divanetto dell’esercizio commerciale. Il 38enne è stato trovato in possesso di un proiettile riportante sul fondello la dicitura “1980”, calibro 7.62x39 (per Kalashnikov) e di nazionalità russa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Calabria