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Ospedale di Vibo: tende donate, installate e mai utilizzate

I vertici dell’Azienda sanitaria continuano a rincorrere il virus mentre il focolaio di Piscopio si estende sempre più fuori dai confini. Lo Jazzolino in emergenza dopo aver detto no all’ospedale da campo e i presìdi sono rimasti chiusi. Della postazione della Protezione civile resta solo la fattura di 2mila euro per l’allaccio alla corrente

Le scintille del focolaio di Piscopio – ieri 5 nuovi casi nella frazione e 8 a Vibo – continuano a bruciare e le fiamme pian piano stanno iniziando a divampare oltre i confini della frazione. Dal capoluogo passando per Ionadi e fino a San Gregorio d’Ippona (11 nuovi positivi), infatti, le comunità sono in attesa degli esiti dei tamponi dopo i numerosi casi riscontrati ai test antigenici. Ed è l’attesa che continua, infatti, ad essere il leitmotiv. Così anche a Piscopio, dove i casi ormai sono oltre 340 e dove ieri mattina – in piazza San Michele – l’Asp è ritornata ad eseguire i tamponi (circa 60) sulla popolazione. Test a rilento – la postazione allestita intorno alle 11 – con persone che ancora attendono il risultato.  Insomma, un’emergenza nell’emergenza che dalla frazione riporta in ospedale. Perché se il tracciamento è andato in cortocircuito non sono da meno le grane dello Jazzolino.

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