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Detenzione e spaccio di droga a Lamezia, eseguite 5 misure cautelari

L’operazione di Polizia “Volevo dirti” ha riguardato episodi criminosi commessi dagli indagati dalla fine dell’anno 2018 fino alla primavera del 2019 ed è stata supportata da intercettazioni telefoniche e ambientali

Nelle prime ore del 12 gennaio 2020 gli agenti della Sezione investigativa del Commissariato di Lamezia Terme, collaborato dai colleghi della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro nonché da una Unità cinofila antidroga della Questura di Vibo Valentia, ha dato esecuzione a cinque provvedimenti applicativi di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme, Rossella Prignani, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili , in concorso tra loro, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina ed eroina”. La custodia cautelare in carcere è stata applicata nei confronti di Salvatore Iannazzo, 61 anni, di Lamezia Terme, e Daniela Raso, originaria di Pisa ma residente a Lamezia Terme, 50 anni, mentre gli arresti domiciliari sono stati applicati nei confronti di Mykola Hnidyy, 28 anni, di nazionalità Ucraina ma residente in Lamezia Terme. Infine, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato applicato nei confronti di Francesco Carrozza, 28 anni, di Lamezia Terme e Daniele Amato, 29 anni, di Lamezia Terme. A quest’ultimo il provvedimento è stato notificato nella casa circondariale di Catanzaro dove è detenuto per altra causa.

I dettagli

L’operazione di Polizia convenzionalmente definita “Volevo dirti” (varie sono state infatti le intercettazioni ambientali nelle quali Daniele Raso parlando con familiari o tossicodipendenti, contestava a Salvatore Iannazzo le scarse quote di guadagno a lui destinate derivanti dallo spaccio nonostante il suo impegno nelle attività illecite), ha riguardato episodi criminosi commessi dagli indagati dalla fine dell’anno 2018 fino alla primavera del 2019 ed è stata supportata da presidi tecnologici (intercettazioni telefoniche ed ambientali) . Nel corso delle indagini è stato pertanto individuato un ben preciso gruppo criminale coordinato da Salvatore Iannazzo, esponente dell’omonimo sodalizio criminale operante in Lamezia Terme e zone limitrofe, dedito allo spaccio di considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina il cui approvvigionamento avveniva anche da soggetti di etnia rom quali Daniele Amato. Il ruolo di Mykola Hnidyy, cittadino ucraino ma da diverso tempo residente in Lamezia Terme, era quello di spacciare le sostanze stupefacenti per conto di Daniela Raso, potendo contare su conoscenze nel mondo della tossicodipendenza essendo egli stesso assuntore delle sostanze. In relazione a Francesco Carrozza è stato documentato un singolo episodio di fornitura di cocaina a Daniela Raso che in quel momento si trovava nell'impossibilità di reperire lo stupefacente da spacciare, quindi non poteva far fronte alle continue richieste dei suoi “clienti”. L’esito delle risultanze investigative, suffragato dalle numerose conversazioni intercettate sia telefoniche che ambientali tra gli indagati, dalle dichiarazioni rese da un assuntore che ha acquistato lo stupefacente da Daniela Raso e dal sequestro di involucri preconfezionati contenenti cocaina in dosi pronte allo smercio, ha permesso di costruire un quadro accusatorio pienamente condiviso dal sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Santo Melidona, che ha coordinato le indagini il quale ha richiesto al Gip l’applicazione delle misure cautelari. Nel corso della perquisizione effettuata oggi nell’abitazione di Daniela Raso è stata rinvenuta una modica quantità di eroina nonché un bilancino di precisione. Tutte le attività correlate alle indagini e in particolare quelle relative all’esecuzione delle misure cautelari della giornata odierna, sono state personalmente e costantemente coordinate dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio.

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