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Nuovo ospedale di Vibo, dubbi sulla realizzazione. Il neo commissario “guarda” allo Jazzolino

Nel cambio di guardia alla guida dell’Asp rimessa in discussione l’opera attesa da sedici anni

I militari della Guardia di finanza lo scorso dicembre hanno posto sotto sequestro l’area del cantiere per la realizzazione delle opere complementari del nuovo ospedale

La sua storia è lunga e travagliata tanto da mettere a dura prova la pazienza dei suoi più ferventi sostenitori. Eppure la “telenovela” del nuovo ospedale di località Cocari, di scena dal 2004, sembrava poter assumere connotati se non reali quantomeno realistici quando, dopo tanti anni, si erano viste le ruspe e i mezzi dell’impresa eseguire le cosiddette opere complementari.
Ad ogni modo, sotto questo aspetto, i vertici dell’Azienda sanitaria provinciale e la classe politica non hanno mai voluto retrocedere sulla necessità di realizzare il nosocomio, stanti le “penose” condizioni dell’ormai vecchio e poco utilizzabile ospedale Jazzolino. Almeno fino a qualche settimana addietro, perché l’arrivo del nuovo commissario dell’Asp sembra aver segnato un cambio di rotta anche sotto questo profilo. Nella sua prima uscita pubblica, infatti, Maria Pompea Bernardi, non ha utilizzato messe misure sul nuovo presidio le cui opere complementari – prima del sequestro giudiziario – erano state già avviate in località Cocari: «Coinvolgeremo tutti gli organi interessati per capire se esista la volontà di andare fino in fondo con la realizzazione dell’ospedale». In caso contrario, sarebbe inutile continuare ad inseguire un “sogno” vagheggiato per oltre 16 anni. Della questione, già nei prossimi giorni, verrà dunque investito il commissario alla Sanità.

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