Si lavorerà su più fronti in località Trentacapilli di Pizzo: nell’immediato con la messa in sicurezza della parte interessata dalla frana (per poi estendere a tutto il versante) e con la realizzazione di opere atte a consentire la regimentazione delle acque; nel tempo si cercherà di coinvolgere i proprietari terrieri a creare una canalizzazione e portare l’acqua a valle, nelle more di un progetto più strutturato e complessivo finalizzato ad arginare il rischio di ulteriori frane. Questo il quadro emerso dal tavolo tecnico convocato dal prefetto Francesco Zito, su richiesta della triade commissariale (Reppucci, Di Martino e Corvo che già 4 mesi fa avevano puntano altresì a far riattivare i fossi creando anche canali di ruscellamento). Nessun pericolo, comunque, alla circolazione sulla sovrastante A2: era già emerso nel corso del sopralluogo congiunto di Vigili del fuoco e Anas; è stato infatti accertato che i piloni poggiano su roccia a una profondità di 25 metri e non sul terreno. Inoltre, sarà attivato un piano di Prociv per eseguire un’attività di sorveglianza, assidua e costante, specie davanti all’inclemenza del tempo.
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