Da centro di eccellenza per la consegna del sangue all’ulteriore ridimensionamento messo nero su bianco qualche giorno fa con la sospensione della reperibilità notturna e festiva in urgenza dal 18 al 31 gennaio. Il Centro trasfusionale lametino dell’ospedale “Giovanni Paolo II” fino a qualche anno fa era un punto di riferimento regionale, poi, con i vari decreti del commissario ad acta è stato declassato e la sua operatività è passata da 24 a 12 ore. Ancora oggi le sacche di sangue arrivano dal “Pugliese” di Catanzaro con un’auto che fa la spola tra i due ospedali e la carenza di personale ha reso particolarmente problematica la gestione delle emergenze. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro