Scaffali pieni ma negozi vuoti. Non si era mai vista una stagione di saldi così desolata e desolante. I commercianti del centro cittadino sono a dir poco afflitti e affranti da una crisi che ormai insiste e persiste da troppo tempo. Prima che scoppiasse la pandemia, nel marzo scorso, Lamezia era già reduce da un periodo di grave criticità per quanto riguarda il comparto produttivo. Il tessuto economico è sfilacciato, disorganizzato, purtroppo in affanno da lunghi anni: la città non è più il fulcro del commercio, primato conquistato e consolidato nel secolo scorso ma che dall’inizio del XXI secolo ha cominciato a sgretolarsi e a vacillare. Dunque, una filiera produttiva da riorganizzare e rivitalizzare che ha subìto le dure conseguenze dello scontro frontale con l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Codiv-19. Da quasi un anno, perciò, la crisi nella crisi ha acuito la precarietà e la sofferenza di tutto il settore commerciale. Durante il periodo natalizio, nei giorni in cui le disposizioni governative hanno consentito l’apertura, «si è lavoricchiato – dichiarano i commercianti del centro – ma certo il volume d’affari rispetto agli anni passati ha subìto un crollo in verticale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro