Regge al vaglio del gup il procedimento nato dall’inchiesta “Quinta Bolgia” con cui la Dda di Catanzaro ha svelato l’infiltrazione delle cosche lametine nella sanità pubblica che ha portato allo scioglimento dell’Azienda sanitaria di Catanzaro. Il gup distrettuale del Tribunale di Catanzaro Paola Ciriaco ha rinviato a giudizio 8 dei 10 imputati tra persone fisiche e giuridiche, che hanno scelto il rito ordinario. Sono stati mandati a processo: l’allora responsabile del servizio 118 Eliseo Ciccone 69 anni, di Albi; l’imprenditore Pietro Rocca, 66 anni, di Sambiase e le società Croce Rosa Putrino srl; La Pietà Putrino srl; Putrino Service srl; Rocca Servizi sas di Pietro Rocca; Rocca snc di Silvio Rocca; associazione Croce Bianca di Lamezia. Il gup ha invece prosciolto l’ex consigliere del comune di Lamezia Terme Luigi Muraca, 53 anni, Sambiase, codifeso dai legali Anselmo Torchia e Piero Chiodo e Tommaso Antonio Strangis, 57 anni, Sambiase, assistito dal legale Irene Strangis. Secondo l'accusa l'ospedale di Lamezia sarebbe stato controllato da due gruppi imprenditoriali, i Putrino e i Rocca legati alla cosca confederata Iannazzo- Cannizzaro- Daponte. Le due ditte si sarebbero accaparrate negli anni il mercato delle autoambulanze sostitutive del servizio pubblico, delle onoranze funebri, della fornitura di materiale sanitario, del trasporto sangue, escludendo dal mercato le altre ditte, operando attraverso un’illecita concorrenza e cercando di turbare, mediante atti illeciti la regolarità delle gare di affidamento delle ambulanze.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro
Caricamento commenti
Commenta la notizia